Nella giornata odierna più di un candidato è apparso intimorito dal dispiegamento di forse (e di investimenti) della squadra capitanata da Alberto Pregnolato.
Christian Zamblera, invece, parte in maniera parsimoniosa presentandosi su facebook con un discorso pacato ed inclusivo, come tipico del suo operato in Lombardia in questi anni.
Carla Giuliani si è limitata, come strategia elettorale, a fare coordinare a Paolo Radicchio dal Lazio la raccolta di deleghe e coordinamento dei sostenitori. Ma molti dei suoi paladini si vedono ritirare le deleghe in quanto spiazzati dalla candidatura di un presidente regionale, un rappresentante del movimento.
Ad oggi appare difficile fare pronostici anche se il gruppo che sostiene Christian Zamblera sembra raccogliere ogni giorno maggiori adesioni.
Infatti, dal momento della pubblicazione delle candidature, Christian Zamblera, che corre appaiato a Sergio Rotaris, pare stia lavorando alla definizione della squadra a suo supporto.
Una grossa parte di elettorato che sarebbe stata con Carla Giuliani in assenza di un terzo candidato, sembra defluire verso il presidente lombardo a cui molti ascrivono parte dei meriti acquisiti in passato dal duo Galvagno-Rotaris nel costruire la FIDS e portarla alle dimensioni a cui è arrivata oggi.
Contro Carla Giuliani sembra muoversi un sentimento "anti casta" che sembra fortemente infastidito dalla voce messa in giro da Carlo Acanfora, Cesare Donatelli, Paolo Radicchio, Rosanna Ciancetta ed altri che dice "se Carla perde resta a fare il segretario generale" oppure cose del tipo "il Coni vuole Carla".
In un momento come quello che attraversa il paese, questa situazione di millantata intoccabilità è più a discapito del segretario generale che a suo vantaggio.
Correre senza una lista chiusa pensando di essere intoccabile rischia di ritorcersi contro al candidato dato per vincente fino a due mesi fa.
D'altra parte Alberto Pregnolato scopre sempre di più i suoi legami con la WDC con la presenza alla gara di Cervia insieme al presidente Fipd Gianluca Matarse che, candidatosi, rischia di spaccare l'ente tra i sostenitori di Pregnolato e quelli a favore di Zamblera.
Alberto Pregnolato, ostentando la sua vicinanza alla WDC sembra dire "se perdo me ne vado nella federazione dei "professionisti".
Ad avviso di chi scrive Alberto Pregnolato non avrebbe dovuto candidarsi dimostrando un conflitto di interessi molto molto maggiore e foriero di guai ben maggiori di quelli che ha combattuto contro Galvagno.
Mentre Galvagno, semmai, si è reso responsabile di non avere sorvegliato o addirittura voluto l'attività di Cuocci, Pregnolato sarebbe permanentemente con il suo gruppo di maestri legati al Dance Project, a Madonia, Gozzoli, Corsi, Chiandetti ed altri, un conflitto di interessi inestricabile.
Molti dicono che Pregnolato sia solito partire bene e finire male. Questa, a nostro avviso, ne è la dimostrazione. Se voleva "ripulire il sistema", fare vedere per quale interesse ha fatto la scommessa di giocarsi il tutto per tutto denunciando Galvagno, scommessa che probabilmente non sperava di vincere ed ha potuto vincere solo con una alleanza con Carla Giuliani, è un errore.
Carla Giuliani e Alberto Pregnolato hanno congiurato, sono stati alleati per un anno, per fare fuori il carismatico presidente federale distruggendogli la carriera che, in molti dicevano, l'avrebbbe portato al vertice mondiale.
Con questo panorama di massima, la grande platea di amici e sostenitori intorno a Christian Zamblera che con Sergio Rotaris in squadra intercetta tutti coloro che non hanno mai creduto al teorema tenuto in piedi da testimoni interessati come Angelo Madonia e Gaetano Illuzzi (che ha prodotto un file tagliato contro il presidente Fids), che ha portato ad una condanna esemplare nei confronti del leader del passato, insieme all'eperienza messa in capo sotto vari profili dal Rotaris stesso, può offrire una marcia in più al candidato lombardo che, partito in sordina, sembra piacere ogni giorno di più.
A dieci giorni dalle elezioni se dovessimo scommettere punteremmo su Christian Zamblera.
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